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Quali macchinari emettono radiazioni ionizzanti?

Le radiazioni ionizzanti sono alla base di diverse tecnologie, e tutto lascia pensare che nei prossimi anni lo saranno sempre di più: comprenderne il funzionamento, il potenziale e l’utilizzo in sicurezza sarà una delle competenze più essenziali in tutti i settori interessati da questo cambiamento.

In questo articolo proponiamo una panoramica. 

Contesti di utilizzo per tecnologie a radiazioni ionizzanti

Nell’industria e in medicina, l’utilizzo di macchinari e dispositivi che emettono radiazioni ionizzanti è oggi diffuso e cruciale per una varietà di applicazioni. 

In ambito edile e manifatturiero, la radiografia industriale è un’applicazione comune, impiegata per ispezionare la struttura interna di materiali, come saldature e componenti metallici, garantendo la qualità e l’integrità dei manufatti e, di conseguenza, la sicurezza strutturale e il rispetto degli standard di produzione.

Le principali fonti di radiazioni ionizzanti artificiali si trovano invece in ambito medico.

I raggi X sono un elemento fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio delle condizioni di salute. Apparecchiature diagnostiche, come i tomografi computerizzati (CT) e le apparecchiature a risonanza magnetica (RM), sfruttano radiazioni ionizzanti per ottenere immagini dettagliate del corpo umano, facilitando la diagnosi e la pianificazione dei trattamenti.

Altri dispositivi medici, come acceleratori lineari utilizzati in radioterapia, emettono radiazioni ionizzanti per trattare tumori cancerogeni. Questi macchinari consentono una precisa focalizzazione delle radiazioni per distruggere le cellule tumorali, minimizzando al contempo l’impatto su tessuti sani circostanti. L’uso responsabile e sicuro di tali macchinari è fondamentale per garantire la qualità delle diagnosi e dei trattamenti, nonché la protezione degli operatori e dei pazienti.

radiazioni ionizzanti usate in radioterapia. Signora che entra nel macchinario distesa, con dottore a lato che aziona la macchina
Crediti: Freepik

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Formazione dei lavoratori incaricati

Ogni tecnologia che faccia uso di radiazioni ionizzanti richiede una preparazione specifica.

Nei contesti sanitari, il corso relativo alla radioprotezione è obbligatorio per legge per tutti i lavoratori con mansioni che comportino l’esposizione medica diretta. In determinati casi, rientrano nel novero anche pediatri e medici di base.

Il percorso di formazione per i lavoratori sanitari è progettato per fornire competenze specifiche e conoscenze necessarie per gestire l’esposizione alle radiazioni ionizzanti nei contesti medici. I contenuti del corso possono includere indicazioni pratiche e teoriche all’utilizzo in sicurezza – del lavoratore stesso e dei pazienti – come anche una panoramica sui tratti salienti della normativa vigente. Viene inoltre posta importanza allo sviluppo di competenze comunicative per informare e sensibilizzare pazienti e colleghi sui rischi associati all’esposizione alle radiazioni.

Allo stesso modo, in ambito industriale la formazione ha l’obiettivo di preparare all’uso del metodo non radiografico per i controlli non distruttivi (CND), in grado di usare le radiazioni per verificare l’integrità di componenti di varie dimensioni, sempre in condizioni di sicurezza.

Cosa aspettarsi dal futuro

Con molta probabilità, l’uso di macchinari basati su radiazioni ionizzanti è destinato a trovare applicazioni in numero crescente: una di queste è la conservazione degli alimenti.

L’irraggiamento degli alimenti tramite radiazioni consente di preservare la qualità del cibo, grazie a un processo che inibisce il meccanismo di suddivisione delle cellule microbiche: gli enzimi degradativi vengono indeboliti, rallentando il deterioramento degli alimenti senza alterare il prodotto.

È importante notare che, nonostante una certa diffidenza diffusa nell’uso di radiazioni ionizzanti in ambito alimentare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’efficacia e la sicurezza di questo processo.

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