In questo blog parliamo spesso di come le tecnologie che sfruttano le radiazioni ionizzanti siano sempre più diffuse, soprattutto in ambito medico.
La ragione è semplice: strumento come la diagnostica per immagini e la radioterapia possono cambiare notevolmente la vita delle persone.
L’iniziativa “Rays of Hope” parte proprio da qui.
Rays of Hope: radioterapia pediatrica accessibile
Rays of Hope nasce dalla collaborazione tra la IAEA (International Atomic Energy Agency), un’organizzazione intergovernativa che si pone l’obiettivo di diffondere l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare, e il progetto Global Alliance, creato dal St. Jude Children’s Research Hospital.
Lo scopo dell’iniziativa è esplorare nuove possibilità per rendere accessibili tecnologie basate su radiazioni ionizzanti a bambini in tutto il mondo, anche nelle zone più svantaggiate: in questo contesto, la disponibilità di tali tecnologie può infatti fare la differenza tra la vita e la morte.

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Tecnologie in grado di fare la differenza
Si stima che, a livello globale, ogni anno circa 400.000 bambini e adolescenti sviluppino forme di cancro più o meno gravi. Di questi, quasi il 90% vive in famiglie con reddito medio-basse (fonte: WHO) e non hanno possibilità di accedere a cure mediche adeguate.
In questo scenario, il St. Jude Children’s Research Hospital porta avanti la sua mission, ossia sviluppare cure e mezzi di prevenzione per malattie pediatriche più gravi: questo soprattutto tramite attrezzature per la diagnostica e la radioterapia.

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