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Misura e valutazione dell’esposizione al gas Radon radioattivo: informazioni utili

Il gas Radon è tra le fonti di rischio radioattivo più diffuse: come tale, può comportare rischi a breve e lungo termine per la salute delle persone e dell’ambiente.

Per questo motivo si rendono necessari interventi professionali di rilevamento e valutazione dei rischi.

In questo articolo illustriamo i rischi del gas Radon e quali misure adottare.

Gas Radon: cos’è e perché è pericoloso

Il gas Radon è un gas radioattivo che si forma dalla disintegrazione del radio presente nel suolo e nelle rocce. Il gas può infiltrarsi negli edifici attraverso le fessure nel terreno, i drenaggi, i sistemi di canalizzazione dell’acqua e le fondazioni. L’esposizione a lungo termine al Radon può aumentare il rischio di cancro ai polmoni: secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il Radon è classificato come cancerogeno di classe 1, ovvero una sostanza che è sicuramente cancerogena per gli esseri umani.

Poiché il gas radon è inodore, insapore e invisibile, la sua presenza può essere rilevata solo attraverso specifici strumenti di misura. La misura della concentrazione di Radon in ambienti a rischio è quindi fondamentale per valutare il rischio di esposizione per le persone che trascorrono molto tempo in quel luogo.

È quindi importante pianificare campagne di misura con cadenza regolare per monitorare la concentrazione di Radon negli ambienti interni. Queste misure sono particolarmente importanti in alcune zone geografiche dove la concentrazione di Radon può essere particolarmente alta, ma anche in altre situazioni in cui si sospetta la presenza di elevate concentrazioni del gas, come ad esempio in alcune aree industriali o in alcune tipologie di edifici.

esperto di radioprotezione per radiazioni ionizzanti
Esperto di radioprotezione – Atlas Services

Metodi di misura dell’esposizione al gas Radon

Di seguito vediamo i principali metodi di misura dell’esposizione al gas Radon. 

  • Esposizione a lungo termine con dispositivi passivi, come i dosimetri a tracce solide, che registrano la concentrazione del gas nell’aria nel corso di alcuni mesi.
  • Esposizione con dispositivi attivi come i dosimetri elettronici, che misurano la concentrazione del Radon in tempo reale e possono fornire informazioni più dettagliate sulla variazione della concentrazione nel corso del tempo.
  • Sistemi di monitoraggio continuo, come i monitor elettronici, che misurano in modo continuo la concentrazione del Radon nell’aria degli ambienti chiusi, fornendo dati in tempo reale sulla presenza del gas.

La scelta del metodo di misura dipende dalle specifiche esigenze e dalle caratteristiche dell’ambiente da monitorare. Ad esempio, i dosimetri a tracce solide sono utilizzati principalmente per le valutazioni a lungo termine, mentre i monitor elettronici sono più indicati per le valutazioni a breve termine o per monitorare ambienti in cui la concentrazione di Radon può variare rapidamente.

La misurazione e l’interpretazione dei dati va eseguita da professionisti con competenze specifiche, in grado di garantire la corretta valutazione dell’esposizione e adottare eventuali misure di mitigazione qualora i valori siano superiori ai limiti di sicurezza stabiliti dalle normative.

gas Radon: radiometria preliminare. Due persone analizzano il terreno con dispositivi di protezione individuale

Protezione dalla esposizione al gas Radon

Il livello di riferimento per l’esposizione al gas radon, stabilito nel Decreto Legislativo 230/95,  è stato definito pari a 300 Becquerel per metro cubo (Bq/m3) per gli ambienti interni. Se il livello di radon supera questo valore, si rende necessario eseguire un’indagine dettagliata e valutare la necessità di adottare misure di riduzione dell’esposizione. Nel caso in cui il livello di radon superi i 1000 Bq/m3, è necessario adottare immediatamente tali misure.

Inoltre, è importante tenere in considerazione che i livelli di esposizione al gas radon possono variare notevolmente in funzione delle condizioni geologiche del territorio e delle caratteristiche dell’edificio, come la presenza di fessure e crepe che possano favorire l’ingresso del gas radon. Pertanto, è fondamentale effettuare regolarmente misure dell’esposizione al radon negli ambienti interni, al fine di adottare le giuste misure di prevenzione e riduzione dell’esposizione.

La riduzione dell’esposizione al Radon può avvenire attraverso l’implementazione di misure di protezione passive e attive. 

Le misure passive si riferiscono a tecniche costruttive come l’utilizzo di materiali da costruzione ad alta resistenza al gas Radon o la creazione di barriere per impedire la penetrazione del gas in casa. 

Le misure attive, invece, prevedono l’installazione di sistemi di ventilazione controllata e di estrazione del gas Radon.

Sicurezza nel rispetto delle normative

La procedura di misura e valutazione per i rischi del gas Radon si rende necessaria con più frequenza di quanto possiamo immaginare. 

In questi scenari, si rende necessaria la collaborazione tra le autorità sanitarie, le agenzie di protezione ambientale e un team di esperti del settore, in grado di seguire ogni dettaglio nel rispetto delle normative vigenti.

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