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Controllo radiometrico alla dogana: cosa dobbiamo sapere

Il controllo radiometrico alla dogana è un sistema di monitoraggio usato ogni giorno nella maggior parte dei paesi del mondo, con l’obiettivo di preservare la sicurezza e la salute dei cittadini e – indirettamente – di facilitare la movimentazione di merci di ogni tipo.

In questo articolo proponiamo un compendio di informazioni essenziali sull’argomento e sull’importanza delle professionalità coinvolte.

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Cos’è il controllo radiometrico alla dogana

Occorre effettuare una distinzione tra sorveglianza radiometrica e controllo radiometrico in dogana.

La sorveglianza radiometrica consiste nel controllo di rottami, semilavorati e materiali metallici in genere al fine di individuare eventuali anomalie radioattive. Riguarda la merce di provenienza extra UE. 

Il controllo radiometrico, invece, consiste nell’eseguire delle misure radiometriche in prossimità delle pareti esterne di un contenitore con strumentazione specifica molto sensibile dotata di sonda con scintillatore a ioduro di sodio, al fine di evidenziare anche piccole anomalie di radioattività (anomalie radiometriche). Nel caso si dovessero evidenziare dei valori anomali di radioattività, il contenitore viene trattenuto per ulteriori verifiche.

In questo ultimo caso si procede con un secondo esame utilizzando uno strumento chiamato “spettrometro” che permette di riconoscere la natura artificiale o naturale del radionuclide e pertanto conferire dei dati utili a stimare delle valutazioni di rischio radiologico per i lavoratori e per la popolazione.

Spettrofotometro usato nel controllo radiometrico alla dogana
Crediti: Zetalab

Spesso, infatti, si tratta di falsi allarmi. Alcuni prodotti come le piastrelle o addirittura le banane – a causa del potassio in esse contenute- contengono piccole quantità di radionuclidi naturali.

In ogni caso, è fondamentale approfondire qualsiasi anomalia radiometrica, anche minima, perché l’emissione radioattiva dell’eventuale materiale radiocontaminato individuato potrebbe essere quasi totalmente schermata da altra merce interna al container e posizionata nel suo intorno.

Riassumendo il tutto, viene considerato quindi un processo di verifica finalizzato alla rilevazione di materiali radioattivi all’interno di merci e container in transito attraverso le frontiere. Il controllo viene effettuato tramite l’uso di strumenti radiometrici che rilevano la presenza di eventuali radiazioni ionizzanti emesse dai materiali.

Questa tipologia di controllo ha lo scopo di prevenire il traffico di materiali radioattivi illeciti: il processo di controllo viene effettuato dalla dogana in collaborazione con le autorità competenti in materia di sicurezza, e prevede la selezione di merci e container sospetti attraverso il sistema di profilazione del rischio. I controlli vengono poi eseguiti utilizzando dispositivi portatili, fissi o mobili, e possono essere effettuati durante il transito, durante il caricamento e lo scaricamento delle merci, o attraverso l’ispezione di documenti e certificati di provenienza.

Il controllo radiometrico è una misura di sicurezza fondamentale per proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, e rappresenta uno dei tanti strumenti di controllo utilizzati dalle autorità doganali per prevenire il traffico illegale di materiali.

Perchè si effettuano i controlli radiometrici alle dogane

I controlli radiometrici sono essenziali per diverse ragioni.

La presenza di materiali radioattivi può rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale e internazionale o comunque essere legata a diverse attività illegali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica raccomandano infatti di controllare la presenza di sostanze radioattive nelle merci in transito, al fine di evitare la loro diffusione in tutto il mondo.

In questo scenario, le autorità competenti prestano attenzione a materiali come uranio, plutonio e cesio, ma anche alla presenza di isotopi radioattivi utilizzati in medicina e in altre applicazioni scientifiche e industriali, poiché la loro presenza in grandi quantità potrebbe indicare un utilizzo improprio o potenzialmente pericoloso.

Pertanto un controllo di sicurezza è essenzialmente una verifica che il materiale radioattivo abbia una destinazione specifica e priva di rischi e il suo impiego sia controllato al fine di assicurare la sicurezza ai lavoratori e alla popolazione.

Per questi motivi, i controlli radiometrici alle dogane sono diventati una pratica comune in molti paesi del mondo. Tuttavia, è importante notare che questi controlli vengono effettuati con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la protezione dei cittadini e non di impedire il commercio legittimo di beni e merci.

Il ruolo delle autorità competenti

Una volta effettuato il controllo, i risultati vengono gestiti dalle autorità competenti, che valutano l’eventuale presenza di materiali radioattivi al di sopra dei limiti di riferimento. Nel caso in cui si rilevino anomalie, si procede con una serie di verifiche e indagini per identificare la fonte e l’entità del problema. Se necessario, vengono adottate misure di sicurezza e di contenimento per evitare la diffusione dei materiali radioattivi.

La presenza di queste sostanze all’interno di un carico può avere implicazioni significative per la sicurezza pubblica e per l’ambiente, motivo per cui è importante che le autorità siano in grado di individuare tempestivamente tali materiali. In caso di rilevamento di sostanze radioattive, vengono adottati immediatamente protocolli di sicurezza per garantire che il materiale venga maneggiato in modo sicuro e che non rappresenti una minaccia per la salute e la sicurezza pubblica.

Tali protocolli prevedono:

  • utilizzo di dispositivi di protezione individuale, come guanti, occhiali e grembiuli piombati;
  • gestione dei materiali radioattivi in appositi contenitori, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di esposizione e di contaminazione;
  • misurazione costante della radioattività ambientale;
  • registrazione dei dati relativi all’esposizione e alla dose ricevuta dal personale;

Inoltre, i controlli radiometrici alle dogane vengono condotti in ambienti appositamente progettati per minimizzare il rischio di esposizione ai materiali radioattivi, attraverso l’utilizzo di schermi e barriere protettive.

Dispositivi di protezione individuale. Occhiali da protezione e maschera.

Chi svolge il controllo radiometrico

È importante tenere presente che la sorveglianza radiometrica nel contesto della dogana deve essere svolta da figure ben precise. Una di queste è l’esperto di radioprotezione, che deve essere incaricato dal soggetto responsabile (secondo il comma 2 dell’articolo 72 del D.Lgs. 101.2020). 

In alternativa, il controllo può essere eseguito da personale selezionato dal soggetto responsabile e dall’esperto di radioprotezione: il personale in questione deve seguire un percorso di formazione specifico – anche in ambito di sorveglianza sanitaria – e attenersi alle procedure indicate dall’esperto. 

In ogni caso, la sorveglianza radiometrica in dogana deve concretizzarsi in un apposito registro, che deve essere conservato per 5 anni.

esperto di radioprotezione per radiazioni ionizzanti
Esperto di radioprotezione – Atlas Services

La necessità di un team specializzato

Alla luce di quanto sopra, è facile capire come tutte il processo di controllo radiometrico svolto nel contesto di una dogana debba necessariamente appoggiarsi a un team di specialisti con competenze verticali e comprovate, in grado di pianificare e gestire procedure rispettose delle normative e compatibili con le attività svolte e garantire un livello di sicurezza elevato per le operazioni eseguite. 

Con Atlas Services, vogliamo mettere a disposizione esattamente questo tipo di servizio!

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